Alla base vi è in ogni caso la convinzione che con la combinazione di parola e immagine, si tratta quindi di una forma d’arte mista, sia possibile fare affermazioni che né il linguaggio, né l’immagine da soli sono in grado di esprimere compiutamente. 
Questa capacità compositiva costituisce l’elemento di forza e fascino dei testi visivi. Dal punto di vista estetico questo tipo di testi sollevano però il problema di una giustapposizione immediata che impedisce la fusione di lettura e vista.Non pochi tra gli artisti in mostra hanno percorso la via che li ha condotti ai testi visivi passando per la poesia contemporanea. A questa si aggiungono le influenze dei movimenti avanguardistici degli anni Venti, come ad esempio i collages dei Dadaisti vicini a Kurt Schwitters e Hannah Höch. Mentre i confini tra i generi scomparivano progressivamente, i poeti delle avanguardie giungevano a risultati radicali analoghi ai quelli dei loro colleghi degli ambiti figurativi. E’ da notare che agli approcci della poesia, che in letteratura si evolvevano in direzione del visivo, è stata prestata molta meno attenzione che nell’arte.

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